in AIDEA – “La Corporate governance nell’esperienza nazionale e internazionale. Aspeti comparatavi e profili evolutivi”, Padova, Il Mulino, 2010
La dottrina si è da tempo dedicata ad esaminare i vari dispositivi normativi e ha correlato i principi e i codici di buon governo alle performance prodotte dalle aziende (Cadbury, 1992; American Law Institute, 1994; Lorsch, 1995; Pound, 1995; Tricker, 2000;Airoldi e Zattoni, 2005).
Sono stati approfonditi i motivi alla base della produzione dei codici di corporate governance così come il loro grado di recepimento. In molti casi si è perfino tentato di testare con modelli statistico-probabilistici l’efficacia di detti modelli, in altri si è preferito raccogliere con interviste e questionari i pareri qualitativi di operatori o ricercatori.
Vi sono, infine, ricerche che hanno effettuato raffronti dei dispositivi normativi che caratterizzano i diversi Paesi, confrontandone struttura e articolazione di base.
In molte ricerche, i requisiti del buon governo vengono considerati come “dati di partenza” per passare – come obiettivo privilegiato di studio – a verificarne la presenza nei vari organi e l’efficacia.
Muovendo da questi studi e considerazioni, ci siamo posti in una diversa prospettiva che si colloca, in un certo senso, a monte o muove in senso contrario rispetto a quanto sovente ha caratterizzato la maggior parte dei contributi scientifici in materia.
Ci siamo cioè proposti di capire quali siano i requisiti che assicurano il buon funzionamento della governance aziendale, per verificare poi se tali requisiti siano stati tutti correttamente ed efficacemente interpretati dai dispositivi normativi in materia.
Come anticipato, intendiamo offrire un piccolo contributo agli studi di governance e alla pratica aziendale per mezzo di approccio sistematico e critico dei requisiti sopra citati, per capire se e come essi possano essere forieri di buon governo e quanto, oggi, siano correttamente inquadrati nei dispositivi normativi.
Per perseguire il nostro obiettivo di ricerca abbiamo deciso di esaminare: da un lato, la letteratura sul buon governo dell’azienda; dall’altro, i principali dispositivi prodotti dal legislatore e dagli organi di regolamentazione, e, in particolare, i codici di autodisciplina. Nello specifico, sono stati esaminati i riferimenti normativi nei seguenti paesi: Italia, Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Germania
Lo studio dei vari dispositivi ci ha consentito dapprima di comprendere quali siano i requisiti del buon governo, per poi capire in modo più approfondito e critico il significato attribuito ad essi.